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ENCICLOPEDIA DEL CINEMA IN PIEMONTE

Cortometraggi e Documentari



Buongiorno, Michelangelo
Italia, 1969, 16mm, 18', B/N


Regia
Ugo Nespolo

Fotografia
Ugo Nespolo

Montaggio
Ugo Nespolo

Interpreti
Michelangelo Pistoletto, Maria Pistoletto, Daniela Chiaperotti, Vasco Are, Gilberto Zorio, Tommaso Trini, Daniela Palazzoli, Gianni Simonetti, Gian Enzo Sperone





Sinossi
Michelangelo Pistoletto si rade nel suo studio davanti ad uno specchio; poi, insieme con alcuni amici porta in giro per Torino – dapprima su un’automobile, poi facendola rotolare per terra - una grande palla di cartapesta che egli stesso ha creato.



Dichiarazioni
«Il Pistoletto si sbarba nella lamiera, poi con Daniela e Maria ti spingon fuori (su per la rampa) la gran palla personaggio-principe fin dentro la rossa decapottabile in inverno pieno. Si va tutti nella Torino nebbiosa color domenicale verso il buio centro e senza cattiveria, con naturalezza bonaria, anzi si ramazza su fatti e persone mai visti prima. Poi la gente intorno si stanca presto di guardare inerte e con rapidità di fulmine si butta sulla palla-gran-signore e te la manipola nei modi più impensati. Il grande oggetto inerte si lascia dondolare sornione e rotolone (è un attore pieno di spirito) e si lascia anche posteggiare dinnanzi al bar Patria ritrovo di bella gente e di noti sfaccendati. Così, se il giorno è improntato alla norma, la notte che giunge d’un tratto, scatena l’ira di quella luna manipolata ed in un attimo Trini, Daniela Palazzoli, Sperone, Zorio e compagnia si buttano in un carosello sfrenato mentre il buon Merz regge le lampade con perizia anche troppo nota» (U. Nespolo, in V. Fagone, La fugace vita dei fotogrammi, Mastrogiacomo Editore, Padova, 1978).




Dallo studio di Michelangelo Pistoletto parte «un viaggio ironico e irrazionale, che propone una nuova lettura della passeggiata assurda di origine dada e surrealista» (P. Bertetto, in Nespolo, Art’è, Villanova di Castenaso, 2003).

Questo viaggio sarebbe piaciuto certamente a Breton e a Man Ray «per la sua irrazionalità ma anche per la finezza inquietante di questo viaggio apparentemente assurdo ma in realtà impregnato di una strana malinconica, anche là dove ride, o sembra voler divertirsi solamente» (Janus, Ibidem).

Vera protagonista è la grande palla fatta con fogli di giornale pressati: «un oggetto anormale, irregolare, irrazionale, malgrado la sua perfezione geometrica (un’astrazione, insomma)» (Janus, Ibidem) che vorrebbe svelare, attraverso la provocazione, quanto c’è di sconosciuto e inconoscibile sotto la realtà quotidiana. La sfera girovagando per Torino (sono riconoscibili via Madama Cristina, i portici di via Roma, piazza CLN, piazza Castello), interagisce con i passanti che la spingono e l’abbracciano, arriva addirittura a minacciare di modificare la struttura stessa – fisica e mentale - della città.

«Pistoletto, che si è sbarbato di fronte a una lamiera specchiante - la specificità del manufatto artistico è ricondotta a una dimensione quotidiana -, porta a spasso per Torino un'enorme palla. Questo personaggio "fuori norma" mette in crisi una serie di percorsi e di relazioni ovvie. I percorsi consueti del quotidiano. L'enorme palla schiaccia abitudini mentali, comportamenti prigionieri contro i muri ordinati di Torino, irrita le automobili. Anche quando è ferma, fa scandalo. Quando scompare dentro un autobus la città ritrova il suo passo; il racconto di Nespolo è anche una parabola rivolta al lavoro dell'artista come gioco e scoperta di nuove relazioni» (V. Fagone, in Nespolo Cinema Time After Time, Museo Nazionale del Cinema, Torino - Il Castoro, Milano, 2008). 





Persone / Istituzioni
Ugo Nespolo
Michelangelo Pistoletto
Daniela Chiaperotti


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